Comunicazione e demenza: i consigli di un logopedista

Logopedia

Per ognuno di noi, comunicazione è relazione, con gli altri e con il resto del mondo. Per comunicare ci affidiamo a un immenso archivio di parole e significati accumulati ed elaborati fin dai primi giorni della nostra vita.

Quando questa capacità viene meno a causa di una disabilità acquisita come quella che può causare una demenza, il nostro mondo di relazioni viene compromesso.

Negli stadi più avanzati della malattia, comunicare con gli altri per esprimere tutto ciò che è importante o necessario, può diventare una fatica insormontabile. Senza le nostre parole, si innalzano muri di silenzio che danno vita a infinite combinazioni di sofferenza, rabbia, frustrazione e vergogna.

Ecco perché quando i primi sintomi di un declino cognitivo colpiscono la nostra capacità di comunicare è importante correre ai ripari “allenando” il più possibile le capacità residue e identificando strategie che permettono di farsi capire nonostante le disabilità.

A questo proposito, in questo articolo propongo una serie di riflessioni e consigli logopedici pubblicati lo scorso settembre nel sito di Dementia Alliance International. L’autrice di queste informazioni è Anne Kavanagh, logopedista australiana specializzata in tecniche riabilitative per le persone con malattia di Parkinson, demenze, ictus, cerebrolesione acquisita, ecc.

Le complessità della nostra comunicazione

Per spiegare come la demenza può compromettere il modo in cui comunichiamo, la dott.ssa Kavanagh osserva che l’atto stesso di pronunciare parole richiede un sofisticato programma di suoni memorizzati nel nostro cervello, in grado di assegnare il suono giusto all’esatto significato che stiamo cercando di esprimere coordinando lingua, labbra e corde vocali. Per comunicare un concetto è poi necessario coordinare una serie di parole secondo le regole grammaticali della nostra lingua in maniera tale che le persone possano capirci. Mentre il nostro cervello è occupato a gestire questa intensa attività, è contemporaneamente impegnato a formulare altri concetti da comunicare per rispondere al dialogo in atto. E tutto ciò accade nel giro di pochi millisecondi.

Quel botta e risposta che ci appare tanto naturale, in qualsiasi conversazione quotidiana, per una persona con una demenza può diventare un’impresa colossale.

Una demenza può colpire una o più aree deputate a coordinare tutte le attività appena descritte causando dei deficit di comunicazione. Non tutte le demenze hanno lo stesso impatto sulle capacità cognitive e di comunicazione. Ad esempio, per qualcuno può diventare difficile mettere insieme concetti o frasi, mentre per altri può diventare un problema il riconoscere o ricordare il nome di oggetti o di persone che sono familiari, mentre le stesse persone non riscontrano alcuna difficoltà nel conversare del più e del meno. Tutto questo e molto altro può essere decadimento cognitivo. Tutto dipende dalle aree del cervello che hanno subito una degenerazione.

Una valutazione logopedica può essere di aiuto

Quando emergono questi problemi, una valutazione logopedica può aiutare a determinare non solo le aree della comunicazione che sono state compromesse dal decadimento cognitivo ma anche le strategie per affrontarle e gestirle meglio. Qui di seguito elenchiamo alcune delle difficoltà di comunicazione più frequenti nelle persone con demenza o con lieve declino cognitivo che possono essere valutate da un logopedista:

  • Difficoltà a comprendere linguaggio scritto o parlato, in particolare parole singole
  • Difficoltà a comprendere il significato di parole o frasi
  • Difficoltà a ricordare il nome di oggetti o persone
  • Difficoltà a ricordarsi la parola giusta nelle conversazioni
  • Pause frequenti nelle conversazioni a causa di difficoltà nel ricordarsi le parole giuste da dire
  • Eloquio o linguaggio rallentato o esitante
  • Errori nel pronunciare suoni o parole
  • Utilizzo scorretto della grammatica.

Una volta determinate quali capacità comunicative sono ancora integre e quali invece accusano dei deficit, i logopedisti identificano le attività o strategie che possono aiutare a mantenere, migliorare o gestire meglio le proprie capacità e disabilità.

Qualche consiglio utile per affrontare problemi di memoria e comunicazione

Ecco qualche esempio di attività logopediche che possono essere utili per una persona con questo tipo di problemi:

  • Trascrivetevi il più possibile le informazioni che servono a gestire impegni e appuntamenti della vita quotidiana (ad esempio ricorrendo a un’agenda). Può anche essere utile scriversi eventuali domande da fare al proprio medico o specialista prima di ogni visita. Molte persone tengono un diario personale per tenere allenate le capacità di scrittura, memoria, vocabolario, e rielaborazione dei propri pensieri ed esperienze.
  • Se avete una buona “memoria visiva” potete sfruttare questa capacità creando un album di foto. In un’epoca tecnologica come la nostra, ormai è molto semplice scattare foto digitali con una piccola macchina fotografica o con il proprio smartphone per memorizzare eventi o luoghi (vedi l’esempio di Wendy che scatta foto per orientarsi ovunque vada quando gira per l’Inghilterra). Se non siete in grado di usare una macchina fotografica o uno smartphone, fatevi aiutare da qualche amico o parente più giovane… imparare nuove attività può servire ad accendere la mente!
  • Se avete una buona “memoria uditiva”, registratevi le informazioni che vi servono e poi riascoltatele al bisogno. Un altro vantaggio dei moderni telefonini è che la maggior parte contengono applicazioni che funzionano come se fossero veri e propri registratori audio. Cercate di assegnare alle singole registrazioni nomi riconoscibili (ad es. “cose da fare martedì 2 aprile”) in maniera che sia semplice recuperare le informazioni che cercate. Se non riuscite ad assegnare i nomi alle vostre registrazioni fatevi aiutare da qualcuno.
  • Arricchite e allenate il vostro vocabolario in ogni modo possibile, ad esempio facendo pratica con esercizi scritti (es. cruciverba), oppure utilizzando foto o registrazioni audio che vi aiutino a ricordare parole e nomi di oggetti, luoghi e persone. Fate pratica utilizzando le parole e le frasi che avete imparato o su cui vi siete esercitati.
  • Il parlare del significato di una parola può aiutare a identificarla quando si sta conversando e la parola in questione è “sulla punta della lingua” ma non riesce a venire in mente. Cercare di spiegare il significato della parola che vi sta sfuggendo o a cosa serve quel particolare oggetto: è una buona strategia per continuare la conversazione.
  • Leggete ogni giorno le notizie e i titoli principali di un quotidiano o rivista e raccontate i fatti di cronaca che più vi hanno colpito ai vostri partner o amici (ottimo esercizio di lettura, memorizzazione, sintesi e conversazione).
  • Fate un elenco di tutti i farmaci che state prendendo, incluso vitamine e altri integratori. Se vi può aiutare, fate una foto di ogni farmaco e associatela alla posologia prescritta dal medico (es. 1 pastiglia dopo i pasti, ecc.).
  • Chiedete a un amico o a un membro della vostra famiglia di aiutarvi a comunicare ciò di cui avete bisogno quando non riuscite a farvi capire.
  • Chiedete che le informazioni importanti che vi vengono date siano scritte o riportate in un foglio informativo in modo tale da poterlo consultare quando ne avete bisogno.

Perdere la capacità di comunicare è un’esperienza incredibilmente dolorosa e frustrante. I membri della vostra famiglia e gli amici possono aiutarvi adottando qualche piccolo accorgimento nell’ascoltarvi e comunicare con voi. A tal proposito rimandiamo al nostro articolo “Comunicare meglio con le persone con demenza” (link: http://novilunio.net/comunicare-con-una-persona-con-demenza/).

P.s. Se avete altri suggerimenti da consigliare ai nostri lettori, scrivete un commento utilizzando il modulo qui sotto, saremo lieti di condividerlo con il resto del mondo! 🙂

Fonte: “The Value of Speech Pathology, Anne Kavanagh DAM2015, Day 15”. Dementia Alliance International

 

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