Memoria e demenza: alcuni video informativi (Prima parte)

Navigando in rete, ho trovato una serie di video informativi realizzati dalla psicologa Laura Pirotta sulle diverse  funzioni della memoria e su come queste possono essere compromesse dalla demenza. Si tratta di brevi filmati, abbastanza chiari anche se talvolta un po’ troppo “tecnici”, che danno un’idea di base sulla complessità del nostro cervello e in particolare su quanto la nostra memoria sia importante per svolgere attività quotidiane e resituirci un’immagine di noi stessi congruente e fluida.

Andiamo con ordine. In continuità con il video introduttivo che vedete sopra, la Dott.ssa Pirotta propone un breve approfondimento che distingue tra memoria a breve e memoria a lungo termine. La prima si riferisce alle capacità mnesiche che permettono di ricordare eventi appena accaduti o informazioni appena apprese. La memoria a breve termine è anche conosciuta come memoria di lavoro. La memoria a lungo termine riguarda invece le funzioni che permettono di ricordare eventi o concetti acquisiti nel lungo periodo. Quest’ultima si suddivide in memoria dichiarativa e memoria procedurale.

In questo terzo video viene spiegata la memoria autobiografica, vale a dire la capacità di immagazzinare informazioni legate al nostro sé e alla nostra personalità, sia dal punto di vista personale (l’idea che abbiamo di noi stessi legata alla nostra esperienza di vita) che dal punto di vista sociale (l’idea di chi siamo in relazione al ruolo che abbiamo nella nostra famiglia, rete di amici, comunità, ecc.). Nel video vengono anche spiegate le principali teorie neuropsicologiche legate al funzionamento di questo tipo di memoria (approccio di Galton, approccio di Ribot e approccio di Freud). Sono teorie complementari che aiutano a comprendere come la memoria autobiografica ci aiuti a mettere insieme i piccoli pezzi di un puzzle influenzato da fattori biologici, psicologici e sociali.

Nel video successivo sono invece spiegati altri tipi di memoria, quali:

  • la memoria esplicita o dichiarativa, ovvero quella capacità mnenstica coinvolta nel pensiero conscio che permette la conservazione delle informazioni riguardanti specifici eventi.
  • la memoria implicita, ovvero la capacità di ricordare senza averne consapevolezza (ad esempio la capacità di svolgere azioni come se avessi “il pilota automatico” perché memorizzate nel tempo fino a diventare inconsapevoli – es. guida dell’automobile, andare in bicicletta, cucinare un piatto di spaghetti, ecc.). E’ coinvolta nel pensiero inconscio.
  • la memoria retrospettiva, ovvero la capacità di ricordarsi episodi accaduti in passato (es. il primo giorno di scuola)
  • la memoria prospettiva, ovvero la capacità di ricordarsi di svolgere un’azione in futuro (es. un appuntamento dal medico domani o la prossima settimana).

L’ultimo video che propongo oggi riguarda invece il ruolo dell’ippocampo nelle funzioni mnestiche. L’ippocampo è infatti legato alle funzioni di memoria esplicita o dichiarativa, la quale a sua volta si distingue in memoria episodica e memoria semantica. La memoria episodica immagazzina tutte le nostre esperienze di vita (es.  le vacanze in Sicilia, cosa abbiamo mangiato ieri sera, ecc.). La memoria semantica è invece connessa alla nostra conoscenza del significato delle singole parole (es. il delfino è un mammifero, la pesca ha la forma tondeggiante).

La seconda parte di questo articolo, dedicata alle diverse tipologie di demenza con un approfondimento sugli aspetti clinici e sintomatici della malattia di Alzheimer, è disponibile a questo link: http://novilunio.net/memoria-e-demenza-2/.

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