Quella che segue è la traduzione delle considerazioni pubblicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (o World Health Organization) a sostegno della nostra salute mentale mentre facciamo fronte alla crisi causata dalla pandemia COVID-19. Il testo originale in lingua inglese è scaricabile cliccando su questo link.


Considerazioni sulla salute mentale e sul benessere psicosociale durante la pandemia COVID-19

Lo scorso gennaio 2020 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito l’epidemia del nuovo coronavirus un’emergenza della pubblica sanità di interesse internazionale. L’OMS ha dichiarato che c’è un rischio elevato che il contagio del coronavirus COVID-19 si diffonda in altri paesi del mondo. Lo scorso marzo 2020, l’OMS ha definito COVID-2019 una pandemia.

L’OMS e le autorità sanitarie pubbliche di tutto il mondo stanno cercando di contenere questa emergenza. Tuttavia, questo momento di crisi sta provocando molto stress tra la popolazione. Le considerazioni contenute in questo documento sono state sviluppate dal Dipartimento di Salute Mentale dell’OMS. Sono messaggi rivolti a diversi gruppi della popolazione a sostegno del loro benessere mentale e psicosociale durante l’epidemia di COVID-19

Popolazione generale

  1. Il nuovo COVID-19 ha già colpito ed è probabile che colpisca persone in molti Paesi e molte aree geografiche. Non associatelo ad alcuna etnia o nazionalità. Siate comprensivi nei confronti di chi è stato contagiato e/o che proviene o risiede in uno dei Paesi colpiti. Le persone colpite da Covid-19 non hanno fatto nulla di male e meritano sostegno, compassione e gentilezza.
  2. Non riferitevi alle persone che hanno contratto la malattia come “casi COVID-19”, “vittime”, “famiglie COVID-19” o “malati“. Sono “persone affette da “COVID-19”, “persone che sono in cura per COVID-19”, “persone che stanno ricevendo cure per aver contratto il COVID-19” e, dopo essersi riprese dal virus COVID-19, la loro vita andrà avanti con i loro lavori, le loro famiglie e i propri cari. È importante separare una persona dall’avere un’identità definita dal COVID-19, per ridurre lo stigma ed è meglio preferire un linguaggio centrato sulla persone e non sulla malattia.
  3. Riducete al minimo la visione, la lettura o l’ascolto di notizie che vi fanno sentire ansiosi o angosciati.
    Fidatevi solo delle informazioni provenienti da fonti attendibili e utilizzatele principalmente per adottare soluzioni pratiche per organizzarvi e proteggere voi stessi e i vostri cari. Tenetevi aggiornati cercando informazioni una o due volte al giorno ad orari specifici. L’esposizione quasi costante al flusso di notizie inattese sul focolaio in corso contribuisce alla preoccupazione generale. Considerate i fatti; non le chiacchiere e la disinformazione. Aggiornatevi a intervalli regolari, consultando il sito internet dell’OMS e i siti delle autorità sanitarie locali [ndt. ad es. il sito del Ministero della Salute, della Protezione Civile e dell’Istituto Superiore della Sanità], in maniera da poter distinguere i fatti dalle dicerie. I fatti possono aiutare a ridurre al minimo le paure.
  4. Proteggete voi stessi e offrite sostegno agli altri. Assistere gli altri nel momento del bisogno può essere di beneficio sia per la persona che riceve supporto sia per chi offre l’aiuto. Ad esempio, telefonate ai vostri vicini o ad altre persone nella vostra comunità che potrebbero aver bisogno di ulteriore assistenza. Lavorare tutti insieme come un’unica comunità può aiutare a creare solidarietà nell’affrontare insieme l’emergenza Covid-19.
  5. Cercate di promuovere storie positive e di speranza, immagini positive di persone nella vostre comunità che hanno avuto direttamente a che fare con il virus COVID-19. Ad esempio, storie di persone che si sono riprese dalla malattia o che hanno dato sostegno una persona cara e sono disposte a condividere la loro esperienza.
  6. Rendete merito a chi si sta prendendo cura degli altri e sta aiutando le persone colpite da COVID-19 nella tua comunità. Riconosci il ruolo che svolgono per salvare vite e proteggere i tuoi cari.

Operatori sanitari

  1. Per voi che state lavorando come operatori sanitari, sentirsi sotto pressione è un’esperienza plausibile che state condividendo con molti vostri colleghi che operano in ambito sanitario. Date le circostanze, è abbastanza normale sentirsi in questo modo. Lo stress e i sentimenti associati a questa emergenza non significano assolutamente che non siete in grado di svolgere il vostro lavoro o che siete deboli. In questo momento, la vostra salute mentale e il vostro benessere psicosociale è tanto importante quanto gestire la vostra salute fisica.
  2. Abbiate cura di voi stessi in questo momento. Cercate di utilizzare strategie di coping utili come assicurarsi riposo e pause sufficienti durante il lavoro o tra un turno e l’altro, mangiate cibo sano e in quantità sufficiente, fate attività fisica e rimanete in contatto con la vostra famiglia e i vostri amici. Evitate di ricorrere a strategie di coping che non vi sono di aiuto come tabacco, alcol o altre sostanze. Nel lungo termine, queste sostanze possono avere un impatto negativo sul vostro benessere mentale e fisico. Per molti lavoratori – e specialmente per chi non ha mai operato in contesti di emergenza – quelle che stiamo vivendo sono circostanze straordinarie e senza precedenti. Nel caso abbiate già esperienza in contesti simili a questa pandemia, potrebbe essere di beneficio adottare strategie che hanno funzionato per voi in passato nel gestire periodi di stress. È molto utile sapere come ridurre il proprio stress: non siate riluttanti a investire sulla vostra salute mentale. Questo non è uno sprint, è una maratona.
  3. A causa della paura e dallo stigma associati al virus, alcuni operatori sanitari possono purtroppo sentirsi evitati dalla propria famiglia o dalla loro comunità. Ciò aggrava notevolmente una situazione già di per sé molto impegnativa. Lo stare in contatto con i vostri cari, anche attraverso canali digitali, permette invece di rimanere vicini nonostante le circostanze. Se avete bisogno di supporto sociale, rivolgetevi ai vostri colleghi, al vostro responsabile o ad altre persone di fiducia: tra colleghi è possibile condividere esperienze che vi accomunano.
  4. Adottate sistemi di comunicazione accessibili e comprensibili per persone con disabilità intellettive, cognitive e psicosociali. In una struttura sanitaria, il personale responsabile o dirigente deve comunicare attraverso diverse forme di comunicazione che non si basino esclusivamente sull’informazione scritta.
  5. Siate preparati nell’assistenza alle persone colpite da COVID-19 e informatevi su come metterle in contatto con le risorse a disposizione. Questo aspetto è particolarmente importante per chi bisogno di ricevere supporto mentale e psicosociale. Lo stigma associato al disagio mentale può scoraggiare chi cerca aiuto sia nel caso di contagio da COVID-19 e sia nel caso di tutela della propria salute mentale. La Guida mhGAP di Interventi per disturbi mentali, neurologici e dovuti all’uso di sostanze include buone pratiche cliniche per affrontare le condizioni di salute mentale a cui dare la precedenza ed è stata realizzata ad uso e consumo di tutti gli operatori sanitari.

Responsabili e direttori di strutture sanitarie

  1. Durante questa emergenza, proteggere il vostro staff dallo stress cronico e dal rischio di avere una scarsa salute mentale significa permettere loro di operare al meglio mentre adempiono ai loro ruoli. Tenete sempre presente che la situazione attuale non si risolverà dall’oggi al domani e vi dovrete concentrare di più sulle capacità professionali dello staff nel lungo termine, invece che sugli interventi per risolvere le continue crisi nel breve termine.
  2. Assicuratevi di comunicare in maniera efficace e di fornire informazioni e aggiornamenti accurati a tutto il personale. Assegnate a rotazione funzioni di maggiore e minore stress. Affiancate operatori inesperti con i loro colleghi più esperti. Il lavoro di squadra facilita lo scambio di mutuo aiuto, permette di monitorare lo stress e rafforza le procedure di sicurezza. Fate in modo che il personale assegnato alle cure domiciliari presti interventi in coppie. Create, incoraggiate e monitorate le pause di lavoro. Implementate orari di lavoro flessibili per i lavoratori che sono direttamente colpiti dall’emergenza o che hanno un membro della famiglia in difficoltà. Mettete a disposizione il tempo necessario affinchè i colleghi possano aiutarsi a vicenda.
  3. Se siete responsabili di reparto o dirigenti di una struttura sanitaria, assicuratevi che il personale sia a conoscenza dei servizi di salute mentale e psicosociali a disposizione e facilitatene l’accesso. I dirigenti e i responsabili di reparto sono esposti a fattori di stress simili a quelli del loro staff – fattori che spesso vanno ad aggiungersi alla pressione associata al loro ruolo di responsabilità. È importante che le disposizioni e le strategie di cui sopra siano messe in atto sia per gli operatori che per i dirigenti, e che gli stessi dirigenti e responsabili agiscano come modelli ideali nel mettere in atto strategie di cura di sé per ridurre lo stress.
  4. Fornite indicazioni a tutti i soccorritori – inclusi il personale infermieristico, i conducenti di ambulanze, i volontari, gli addetti alle segreterie, gli insegnanti, i leader di comunità e gli operatori che lavorano nelle aree di quarantena – su come dare supporto emotivo, pratico e di base alle persone colpite dal virus attraverso interventi di pronto soccorso psicologico.
  5. Rispondete a emergenze di natura mentale e neurologica (ad es. delirium, psicosi, disturbo d’ansia o depressione grave) all’interno delle strutture sanitarie di emergenza o generali. Per affrontare queste situazioni, potrebbe essere necessario impiegare, per quanto possibile, personale qualificato e addestrato. Inoltre, il personale sanitario che si occupa di salute mentale e supporto psicosociale andrebbe potenziato (consultare mhGAP Guida interventi per disturbi mentali, neurologici e dovuti all’uso di sostanze).
  6. Garantite la disponibilità di farmaci psicotropi essenziali e generici a tutti i livelli di assistenza sanitaria. Le persone con disagio mentale a lungo termine o convulsioni epilettiche avranno bisogno di un accesso ininterrotto ai loro farmaci; la sospensione improvvisa dovrebbe essere evitata.

Per chi assiste o ha in carico bambini

  1. Aiutate i bambini a esprimere in modo positivo i loro sentimenti come paura e tristezza. Ogni bambino ha il suo modo di esprimere le proprie emozioni. A volte il coinvolgimento in un’attività creativa, come giocare e disegnare, può facilitare questo processo. I bambini si sentono sollevati se possono esprimere e comunicare i loro sentimenti in un ambiente sicuro e che li fa sentire compresi.
  2. Tenete i bambini vicini ai loro genitori e familiari, qualora la situazione sia sicura per loro. Evitate il più possibile di separare i bambini dai loro caregiver. Qualora ci fosse la necessità di separare un bambino dal suo caregiver primario, assicuratevi che il bambino riceva adeguate cura e attenzione alternative e che la situazione sia presa in carico da un assistente sociale o da un professionista equivalente. Inoltre, assicuratevi che durante i periodi di separazione, il bambino sia messo regolarmente in contatto con i propri genitori e/o caregiver, ad esempio attraverso telefonate o videochiamate programmate due volte al giorno o altre comunicazioni appropriate all’età (ad es. social media a seconda dell’età del bambino).
  3. Mantenete il più possibile tutte le routine di vita quotidiana della vostra famiglia oppure createne di nuove, soprattutto se i bambini devono stare in casa. Coinvolgeteli in attività adatte alla loro età, incluse attività educative. Per quanto possibile, quando è stato consigliato di limitare i contatti sociali o fuori casa, incoraggiate i bambini a continuare a giocare e socializzare con gli altri, anche solo all’interno della famiglia.
  4. Durante i periodi di stress e crisi, spesso i bambini esprimono più bisogni di attaccamento ed tendono ad essere più esigenti con i loro genitori. Spiegate loro l’emergenza COVID-19 usando un linguaggio onesto e adatto alla loro età. Se i vostri figli hanno dei dubbi, affrontarli insieme può alleviare la loro ansia. I bambini osservano il comportamento e le emozioni degli adulti per  gestire le proprie emozioni nei momenti più difficili. Ulteriori consigli disponibili nell’infografica qui sotto:
supporto ai bambini durante COVID-19
cliccare sull’immagine per ingrandire

Persone anziane, caregiver e persone con patologie preesitenti

  1. Durante l’epidemia e la quarantena, gli anziani e le persone con deterioramento cognitivo o demenza, soprattutto se ricoverati in struttura, possono provare maggiore ansia, rabbia, stress, agitazione o, viceversa, possono chiudersi di più in loro stessi. Date loro un supporto sia pratico che emotivo, mettendoli in contatto con le persone appartenenti alle loro reti informali (famigliari) oppure attraverso un supporto psicologico professionale.
  2. Condividete con loro informazioni semplici e accessibili su ciò che sta accadendo e offrite informazioni chiare su come ridurre il rischio di infezione utilizzando parole che le persone anziane con o senza deterioramento cognitivo sono in grado di comprendere. Ripetete tutte le informazioni necessarie ogni volta che è necessario. Le istruzioni devono essere comunicate in modo chiaro, conciso, rispettoso e paziente. Potrebbe essere utile comunicare tali informazioni in forma scritta o sottoforma di immagini. Coinvolgete le loro famiglie e le altre reti di supporto nel fornire tutte le informazioni necessarie e aiutatele ad adottare le misure di prevenzione (ad esempio il lavaggio delle mani, ecc.).
  3. Se avete una patologia preesistente, assicuratevi di avere a disposizione tutti i farmaci che state attualmente assumendo. Attivate la vostra rete personale di contatti per fornirvi assistenza, qualora necessario.
  4. Informatevi e siate preparati su a chi e come chiedere aiuto in caso di bisogno, ad esempio per chiamare un taxi, per richiedere la consegna dei pasti a domicilio e/o per richiedere assistenza sanitaria. Assicuratevi di avere a disposizione i farmaci che prendete regolarmente per almeno le prossime due settimane.
  5. Imparate a fare esercizi fisici quotidiani semplici da fare a casa, in quarantena o in isolamento, in modo da mantenervi attivi e ridurre la noia.
  6. Mantenete il più possibile le vostre routine e programmi per la giornata oppure createne di nuovi in un nuovo ambiente di vita, ad esempio integrando regolare esercizio fisico, pulizie e altre mansioni domestiche, canto, pittura e altre attività. Aiutare gli altri con delle attività di auto-mutuo-aiuto, ad esempio tenendo d’occhio come stanno i vostri vicini e, qualora sia possibile farlo in sicurezza, offrite di fare da babysitter ai bambini che hanno genitori in servizio presso gli ospedali che stanno rispondendo all’emergenza COVID-19. Tenetevi in contatto con i vostri cari (ad es. telefono e altri mezzi di comunicazione).
  7. Preparate un kit personale di emergenza. Il kit potrebbe includere una sintesi dei vostri dati personali, i vostri contatti di riferimento disponibili, informazioni mediche, i farmaci che assumete per le prossime due settimane, i vostri snack preferiti confezionati, una bottiglietta d’acqua e alcuni capi di vestiario.

Persone in isolamento

  1. Rimanete in contatto con la vostra rete di contatti. Anche se siete in isolamento, cercate il più possibile di mantenere una vostra routine delle vostre attività quotidiane oppure createne una nuova. Se le autorità sanitarie hanno raccomandato di limitare il contatto fisico con altre persone per contenere l’epidemia, potete sempre rimanere in contatto con gli altri per e-mail, social media, videoconferenze e telefono.
  2. Durante i momenti di maggiore stress, prestate attenzione ai vostri bisogni ed emozioni. Fate attività salutari che vi potete godere e che trovate rilassanti. Fate regolare esercizio fisico, dormite con regolarità e seguite una dieta sana. Cercate di mantenere le cose in prospettiva. Le istituzioni di sanità pubblica e gli esperti di tutti i Paesi stanno lavorando sull’epidemia in modo di assicurare l’accesso alle cure migliori alle persone che sono colpite da COVID-19.
  3. Rimanere esposti a un flusso quasi costante di notizie e aggiornamenti sull’epidemia può causare a tutti un certo livello di ansia e preoccupazione. Procuratevi informazioni e indicazioni pratiche a intervalli regolari durante il giorno da parte di personale sanitario e dal sito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Evitate di ascoltare e dare credito a dicerie e fonti non ufficiali che vi creano disagio.

Tenetevi informati

Per ulteriori informazioni e risorse utili sulla pandemia COVID-19 potete consultare le seguenti fonti:

Il sito Epicentro dell’Istituto Superiore della Sanità ha dedicato la pagina Coronavirus e nuovo coronavirus-Sars-Cov-2 FAQ in cui risponde ad alcune domande frequenti sul virus. E’ un sito particolarmente utile perché è una fonte ufficiale governativa che viene aggiornata costantemente, man mano che gli esperti comprendono meglio l’evoluzione del contagio.

Le altre autorità italiane di riferimento per gli aggiornamenti ufficiali sull’evoluzione della pandemia sono il Ministero della Salute e la Protezione Civile

Sito ufficiale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019

Guida per la pianificazione delle risorse sanitarie Guidancefor health system contingency planningduring widespread transmissionof SARS-CoV-2 with high impact on healthcare services dell’agenzia governativa europea European Centre for Disease Prevention and Control. Un’altra guida utile per gli addetti ai lavori pubblicato negli scorsi giorni è quella relativa al calcolo del rischio Rapid risk assessment: Novel coronavirus disease 2019 (COVID-19) pandemic: increased transmission in the EU/EEA and the UK – sixth update .

Per gli operatori sanitari in ambito psichiatrico, istruzioni operative della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica: https://siep.it/presentazione-delle-istruzioni-operative-siep/