Ho ricevuto una diagnosi di demenza: posso ancora guidare?

Uno degli aspetti più complessi che spesso affrontiamo nei nostri gruppi insieme alle persone che convivono con una diagnosi di demenza riguarda la guida della propria auto.

La complessità di questo aspetto ha diversi risvolti e implicazioni che la nostra collega psicologa e psicoterapeuta Dott.ssa Valentina Armani esplora nell’articolo che pubblichiamo oggi. Il suo obiettivo è offrire qualche strumento in più per chi si sta chiedendo quali sono i suoi diritti e doveri.

Ovviamente il testo che segue rappresenta una sintesi: per saperne di più vi incoraggiamo a consultare le disposizioni che regolano questa materia nella vostra regione e ASL di competenza.

Buona lettura!

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Si può continuare a guidare quando si è ricevuta la diagnosi di demenza?

Quando si riceve una diagnosi di demenza, uno degli aspetti che viene messo in discussione, e che spesso può portare anche a scontri in famiglia, riguarda il poter continuare a guidare la propria auto.

Guidare non significa solo poter svolgere le proprie commissioni quotidiane, ma rappresenta anche la possibilità di essere autonomi ed indipendenti: è un aspetto della nostra vita che fa parte della propria libertà personale. È una di quelle autonomie che ci hanno permesso di definirci come persone adulte e libere, è presente da “sempre”.

Non solo: per chi vive in zone più isolate, dove i mezzi pubblici scarseggiano, la guida della propria auto può essere l’unico modo per poter effettivamente svolgere le necessità quotidiane senza dover dipendere da altre persone.

Il fatto, quindi, che la nostra capacità e possibilità di guidare possa essere messa in discussione dai famigliari o dalla commissione locale patenti, con l’eventualità di sospenderla, può essere un passaggio molto doloroso.

Quando si rendono conto di essere meno efficienti alla guida, alcune persone cominciano a evitare le strade più trafficate, oppure cominciano a guidare solo di giorno e nei pressi della propria casa. Altre volte, invece, il giudizio della commissione arriva prima che la persona si renda conto di essere o sentirsi in difficoltà alla guida.

Negli anni abbiamo conosciuto tante persone che hanno fatto questi passaggi intermedi. Alcune di loro le hanno vissute come un male necessario, altre hanno fatto resistenza finché hanno potuto, altre ancora non si sono mai veramente rassegnate.

Di fronte a questa eterogeneità, abbiamo pensato di condividere qualche informazione utile per orientare chi ha ricevuto una recente diagnosi di demenza e non è sicuro dei suoi diritti a continuare a guidare, e di come funzionano le commissioni che rilasciano le autorizzazioni alla guida in Italia.

Statistiche e linee guida per il rinnovo della patente

Negli ultimi anni gli organi legislativi hanno posto sempre più attenzione agli aspetti di idoneità psico-fisica nel rinnovo e nella revisione della patente, in un’ottica di maggiore prevenzione degli incidenti stradali e promozione della sicurezza stradale.

In particolare le statistiche relative alle varie fasce di età hanno evidenziato come le persone più anziane siano più esposte al rischio di incidenti stradali, soprattutto nelle situazioni maggiormente complesse come ad es. gli incroci. Inoltre è stato dimostrato che le persone con diagnosi di demenza rappresentano una categoria a maggior rischio di sinistrosità.

Con l’aiuto dell’Associazione dei medici legali italiani (Comlas) della Regione del Veneto, sono state quindi redatte linee guida specifiche per chi ha ricevuto una diagnosi di demenza che regolano le buone pratiche per la guida di un veicolo. Le nuove linee guida hanno l’obiettivo di aiutare le commissioni locali e i medici referenti a valutare la condizione attuale di sicurezza alla guida delle persone con disturbo neurocognitivo.

Per approfondimenti vi lasciamo il sito di riferimento regionale dove potrete trovare queste statistiche: https://demenze.regione.veneto.it/home/etica/demenza-e-guida-di-autoveicoli.

Cosa fare per essere in regola con la patente

È sempre consigliato consultare la Commissione Medica Locale Patenti dopo una diagnosi di demenza e/o dichiarare la patologia al momento del normale rinnovo della patente, per i seguenti motivi:

  1. Se non si dichiara la nuova patologia si incorre nella condizione di dichiarare il falso, che può comportare in ogni caso la revoca o sospensione della patente;
  2. La Commissione Locale può facilmente approfondire la falsa dichiarazione nel caso in cui si sia in possesso di invalidità per la stessa tipologia di malattia;
  3. La falsa dichiarazione durante il rinnovo o l’omissione di revisione della patente dopo una diagnosi di una delle patologie considerate a rischio comporta una mancata copertura assicurativa in caso di incidente stradale.

Ogni Ulss/ASL ha la propria commissione medica di riferimento. Nei siti delle Ulss/ASL è possibile trovare informazioni rispetto a quali sono le patologie considerate a rischio, quando ci si deve rivolgere alla Commissione Medica Locale Patenti, i numeri utili per le prenotazioni, la modulistica ed altre informazioni utili. Ad esempio, qui potete consultare la pagina della ASL della nostra area, ovvero la Ulss 6 Euganea di Padova: https://www.aulss6.veneto.it/Commissione-Medica-Locale-Patenti-1.

Il percorso da seguire

Ecco l’iter che consigliamo:

1. Valutare la sensazione soggettiva di sicurezza: anche se si è sempre stati ottimi guidatori (o guidatrici), è possibile che le proprie capacità di guida siano cambiate e ci si senta meno sicuri al volante. In questi casi è bene riflettere su come ci si sente alla guida della propria auto. Ad esempio, “Mi sento ancora sicuro/a o mi capita di essere più incerto/a nelle strade molto trafficate, negli incroci o nell’orientarmi per strade nuove?”. Oppure ancora: “Mi sento più lento nei riflessi o al contrario più impulsivo?”

2. Confrontarsi con chi ci sta vicino: Per accertarsi delle proprie abilità di guida può essere una buona idea chiedere a chi sale in macchina abitualmente con noi se ci vede più insicuri o se ha notato dei cambiamenti o rischi alla guida che possono essere associati alla diagnosi. Può succedere infatti che chi è vicino a noi si accorga più facilmente dei cambiamenti che stiamo vivendo.

3. Rivolgersi alla Commissione Medica Locale Patenti della propria provincia per dichiarare la nuova diagnosi: è l’ente legislatore che deve fornire tutte le indicazioni necessarie per poter essere poi in regola, sia dal punto di vista legale che assicurativo. Le commissioni solitamente inviano alla persona un appuntamento per la revisione della patente con eventuali esami specialistici recenti, come ad es. visita neurologica, valutazione neuropsicologica, ecc. (art. 119 Codice della Strada).

Come sottolinea anche la Regione Veneto, avere una diagnosi di una malattia neurologica anche degenerativa, soprattutto nelle prime fasi della malattia, non implica automaticamente la sospensione della patente!

Sia i medici incaricati delle revisioni patenti che l’ente regionale (ovvero deputato a regolare le Commissioni Locali per le Patenti) sono consci della limitazione personale che può comportare la sospensione della patente e sono motivati al rinnovo ogni qual volta sia accertata la condizione di sicurezza alla guida.

Le riflessioni condivise dal gruppo di persone con demenza di Padova

Recentemente abbiamo affrontato questa tematica con le persone con diagnosi di demenza che abbiamo coinvolto nel nostro gruppo padovano.

Anche loro, come altre persone nei nostri gruppi online, hanno riportato quanto sia stato difficile mettere in discussione, insieme a medici e famigliari, la propria sicurezza alla guida, e come lo sia stato ancora di più, per alcuni di loro, doverla sospendere.

Diverse persone hanno infatti sottolineato come la perdita dell’autonomia alla guida abbia necessariamente modificato le loro dinamiche familiari e personali, dovendo delegare alcune responsabilità o dovendo dipendere anche dagli impegni dei famigliari per spostamenti, impegni vari.

Insieme a loro abbiamo posto l’accento su come, per quanto dolorosa e frustrante, la sospensione della patente non debba implicare la rinuncia dei propri interessi o della propria autonomia. Abbiamo anche valorizzato l’idea di ricorrere a tutte le alternative alla guida disponibili sul loro territorio per continuare ad essere autonomi negli spostamenti, nello svolgimento delle proprie attività e nei ruoli assunti nella vita di tutti i giorni.

Ecco alcune alternative alla guida suggerite dal gruppo:

  • Farsi accompagnare da persone diverse dal proprio coniuge o dai figli. Ricorrere cioè alla propria rete di amici, conoscenti, istituzioni o associazioni locali che offrono servizi di trasporto sociale (es. Auser, Anteas, Comuni, ecc).
  • Andare a piedi se le distanze sono limitate;
  • Utilizzare la bicicletta classica o quella elettrica per percorrere distanze più lunghe.

In conclusione

Come abbiamo visto, guida e diagnosi di demenza sono compatibili ma richiedono cautela. Se da un lato è importante rispettare i doveri di cittadini tutelando la nostra trasparenza e responsabilità, dall’altro è altrettanto fondamentale non privarsi del proprio diritto alla guida quando ci sono ancora le condizioni per guidare in sicurezza. Le due facce della medaglia – il cambiamento neurocognitivo in atto e il diritto alla propria autonomia – vanno comprese e soppesate per non prendere decisioni affrettate che potrebbero avere implicazioni importanti per i diretti interessati.

Non a caso, l’obiettivo delle Commissioni Locali Patenti è quello di creare “un rapporto di fiducia ed ascolto tra sanitari, paziente e familiari … per raggiungere un equilibrio tra esigenze di mobilità, desiderio di mantenere attività strumentali e sicurezza.”

Per approfondimenti potete consultare il sito di riferimento regionale che offre alcune statistiche di riferimento: https://demenze.regione.veneto.it/home/etica/demenza-e-guida-di-autoveicoli

Sul sito del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili potete invece trovare le indicazioni dove contattare i medici abilitati per l’accertamento dei requisiti fisici e psichici per la patente di guida: https://www.mit.gov.it/medici-abilitati-per-accertamento-requisiti-fisici-e-psichici-per-la-patente-di-guida.

Dott.ssa Valentina Armani
https://www.valentinaarmani.it/contattami/