Cosa si può dire a un bambino quando un nonno o una nonna ha una demenza?
A volte si è portati a pensare che sia meglio nascondere la verità della malattia ai propri figli o nipoti per proteggerli da qualcosa che (ci) sembra inaccettabile o fa troppa paura. Per quanto l’intento sia comprensibile e in qualche modo condivisibile, in realtà nascondere l’evidenza ai bambini non li aiuta a capire un cambiamento che loro stessi hanno probabilmente già individuato. Il problema è che quando i grandi tacciono o rispondono in modo evasivo alle loro domande, i piccoli tendono a riempire il silenzio o l’ambiguità con fantasie o sensi di colpa che possono aggravare le loro preoccupazioni o farli sentire abbandonati e traditi dalle persone più vicine.
Tanto vale affrontare il discorso apertamente con tutta la dolcezza e sensibilità di cui siamo capaci. L’obiettivo di una chiacchierata a “cuore aperto” è aiutarli a capire che se la nonna o il nonno a volte si comporta in maniera diversa dal solito non è colpa loro ma è perché si sono ammalati e hanno bisogno di tutto l’affetto del mondo per continuare a sorridere e a vivere il meglio possibile.
Questo in sintesi il messaggio del nuovo albo illustrato edito dalla casa editrice Erickson dedicato a tutti i bimbi che hanno una nonna con Alzheimer o un’altra forma di demenza.
Il libro, intitolato “Nonna dimentica”, è stato scritto da Paul Russell e trae spunto dalla sua esperienza personale con la nonna ammalata di demenza durante la sua infanzia. In un’intervista rilasciata al giornale The Guardian qualche tempo fa, Paul Russell ha spiegato che l’idea del libro è nata quando, diventato lui stesso papà, si è reso conto di quanto all’epoca suo padre abbia fatto tutto il possibile affinché potesse continuare a vivere momenti felici insieme a sua nonna nonostante le difficoltà della malattia. Voleva un libro che ispirasse altri adulti ad affrontare una demenza in famiglia in modo tale da preservare gli affetti che uniscono nonni, figli e nipotini.
“Nonna dimentica” racconta la storia di una bimba che vive le difficoltà della nonna ammalata di Alzheimer con tutta l’innocenza dell’infanzia che non conosce preconcetti o stereotipi. Dal non riconoscere i membri della sua famiglia, al non ricordarsi più come si gioca con la nipote, a dove ha messo le chiavi di suo figlio: la storia narra tanti piccoli e grandi incidenti domestici che, per quanto rendano la quotidianità più complicata, non mettono mai in discussione il legame profondo tra nonna e nipote. Quello che conta per loro è continuare a trascorrere tempo insieme giocando, mangiando, e scambiandosi coccole.
“Nonna dimentica” è un libro delicato e sensibile che invita grandi e piccini a comprendere le persone con demenza senza averne paura. Nonostante la natura tragica della malattia, l’affetto e la nostra umanità vengono preservati. Molto però dipende da noi.
Nella sua intervista Paul Russel ha osservato: “Quando ero bambino non ho vissuto la demenza come qualcosa di triste perché per tutto il tempo ho continuato ad avere una buona relazione con mia nonna. E’ stato solo qualche tempo dopo che ho capito quanto dev’essere stato triste quel periodo per i miei genitori.
La demenza è una malattia terribile che risulta molto difficile da spiegare ai bambini quando un nonno o una nonna non ricorda più come una volta. Tuttavia, i bambini sono molto più resilienti di quel che pensiamo. Un bambino può cogliere una dimenticanza e ciononostante continuare ad avere un rapporto positivo con i propri nonni”.
La storia è raccontata attraverso bellissime illustrazioni realizzate da Nicky Johnson ed è corredata da una piccola “guida per l’uso” che ho scritto per l’edizione italiana di questo albo. Nella guida spiego come i bambini possono vivere l’esperienza della demenza in famiglia e offro qualche spunto su come parlare con loro della malattia per farli sentire al sicuro e allo stesso tempo partecipi nel coinvolgere i propri nonni nella vita di tutti i giorni.
Il libro è in vendita in libreria ed è disponibile online nei principali siti di e-commerce e sul sito Erickson raggiungibile a questo link.