Il nostro viaggio attraverso la scrittura terapeutica

foto di Sonia Scarpante
Nella foto la Dott.ssa Sonia Scarpante

Si sono da poco conclusi i corsi di scrittura terapeutica della Dott.ssa Sonia Scarpante rivolti alle persone associate a Novilunio. Ne parliamo qui perché per noi è stata un’esperienza emozionante e coinvolgente che ci ha permesso non solo di conoscere meglio noi stess@, ma anche di conoscerci meglio come comunità di persone che riconoscono l’atto della cura, di noi stess@ e di chi abbiamo a cuore, come il valore irrinunciabile che ci unisce.

I corsi sono stati organizzati nei mesi di marzo e aprile e hanno coinvolto due gruppi di 8 persone che si sono incontrate per quattro sessioni in videoconferenza. In ogni incontro, ogni partecipante ha potuto elaborare i piccoli e grandi “nodi” della sua vita attraverso lo sguardo gentile e accogliente di Sonia.

Scrittrice (ad oggi ha pubblicato 15 libri) e docente di corsi di scrittura terapeutica, counselor, trainer e presidente dell’associazione “La Cura di sé” – Conoscersi per curarsi,  Sonia è nata nel febbraio 2012 a seguito di un percorso comune di narrazione e di sviluppo teatrale con l’Associazione Le Griots, le narratrici di vita, composto da donne che, come lei, avevano vissuto la patologia tumorale.

L’associazione La cura di sé persegue finalità culturali ed educative di sostegno alle persone che vivono esperienze di fragilità, di dolore, di sofferenza e disagio psichico, o che comunque intendano intraprendere un percorso di conoscenza di sé. Ma soprattutto, organizza corsi di scrittura terapeutica che utilizzano il “metodo Scarpante”, ideato dalla stessa Sonia per trasmettere il coraggio necessario ad affrontare noi stessi, dal profondo di noi stessi.

La scrittura in cui ci ha guidato Sonia è un viaggio interiore che offre la possibilità di ascoltarsi e conoscersi meglio. Scrivendo si impara a parlare di emozioni e sentimenti senza sentirsi giudicati e quindi costruire il nostro sé, aiutandoci ad intravedere nuove strade di consapevolezza e orizzonti che non conoscevamo (Parole Evolute, Sonia Scarpante, 2015).

Secondo Sonia, l’efficacia del potere terapeutico della scrittura si manifesta quando impariamo a lavorare su noi stessi senza reticenza superando i blocchi, i pesi e gli squilibri del nostro vissuto. E’ proprio quando siamo aperti a questo lavoro profondo che la scrittura diviene un utile strumento da afferrare con consapevolezza per esplorare e conoscere la nostra interiorità.

La scrittura terapeutica chiede di intraprendere un percorso di conoscenza di sé sicuramente faticoso e talvolta doloroso ma certamente rigenerativo in quanto ci consente di sciogliere i nodi interiori. E’ infatti un lavoro interiore che ci aiuta ad entrare nel trauma di cui sovente portiamo inconsapevolmente le stigmate evidenti sul corpo e a liberarcene, ad affrontare e superare i sensi di colpa che spesso ci accompagnano, condizionando le nostre scelte, ma anche ad elaborare lutti difficili e affrontare e convivere con la malattia.

La scrittura terapeutica può aiutarci ad amare la nostra vita, a prenderci cura di noi, vestendoci di dignità e significato. E’ anche il viaggio più affascinante che si può compiere… quello dentro di sé, per migliorare il rapporto con noi stessi e le relazioni con gli altri, in famiglia, sul lavoro, nella comunità.

Alla luce di queste considerazioni, abbiamo organizzato i nostri incontri con l’idea di offrire un ulteriore strumento che aiuti non solo ad affrontare meglio i cambiamenti associati alla demenza, ma anche, parafrasando Sonia, a sciogliere i nodi della nostra vita.

Personalmente ritengo che questo viaggio, all’interno della mia mente, mi abbia aiutato a trovare il coraggio di mettere nero su bianco diversi sentimenti nocivi che accompagnano la mia vita da ormai troppi anni. Poterli rileggere mi ha dato una sensazione di liberazione e soprattutto ha legittimato la mia volontà di voltare pagina ed andare oltre.

Simona: il corso è andato oltre le mie aspettative, mi piacerebbe proseguire! Per me che scrivo di “getto” è stato utile e mi sono sentita meglio, “alleggerita” dai nodi ed incoraggiata! Interessante conoscere altri stili di scrittura. L’atmosfera di empatia tra i partecipanti è stata coinvolgente.

Flavia: Bilancio complessivo molto positivo, soprattutto per il potenziale che è ancora tutto da esplorare. I benefici certamente diventeranno tangibili e duraturi con una applicazione costante. Per me scrivere è stato come aprire una porta. Una nuova e improvvisa consapevolezza: il passato non è solo il tempo della nostalgia e del rimpianto, ma è una riserva di “energia” a cui attingere per proiettarsi nel futuro.

Cristina: “… Imparare a scrivere… non semplicemente mettendo insieme vocali e consonanti o predicato e soggetto… come ho imparato più di 50 anni fa… Scoprire la scrittura come un mezzo per mettere ordine e in sequenza le emozioni. Una scrittura, quella proposta da Sonia e sperimentata col gruppo, che aiuta la vita e la relazione, che rimuove macigni scoprendo nuove luci… Con Sonia ho scoperto la “scrittura che libera…”.

Luigina: Combattuta inizialmente dall’idea di partecipare, perché nemmeno la lettura del testo di Sonia mi aveva convinta, alla fine ho deciso di mettermi in gioco, una sorta di scommessa su come mi avrebbe dato modo di scrivere su di me, sul mio sentire. È stata una sorprendente esperienza positiva, perché le tante emozioni che mi tenevo gelosamente dentro, perché credevo fosse opportuno controllarle – sebbene in più occasioni non mi fosse riuscito – hanno trovato la forza di uscire, anzi sgorgare dalla mia penna. Sonia ha creato un clima di trasparenza, un clima di confidenza, in cui abbiamo scritto delle nostre emozioni e anche dei nostri sentimenti. Senza il timore di essere giudicate. Anzi ascoltando le letture dei testi altrui, abbiamo sperimentato accoglienza ed empatia, creando tra noi del gruppo un clima di sorellanza

Judit: È stata un’esperienza emotivamente molto intensa ed impegnativa.
Da parte mia posso dire che scrivere quelle lettere ha richiesto un lavoro importante e faticoso sulle emozioni e ricordi, scavando nell’anima e nella propria coscienza.
Abbiamo vissuto le problematiche e dolori altrui che, grazie alla competenza ed onestà di Sonia, sono state condivise con grande sensibilità e delicatezza durante gli incontri.

Fausto: A causa di vari problemi personali e di coppia, ho iniziato il corso senza alcun entusiasmo, forse anche con fastidio. Tuttavia, la pratica del mettere per iscritto le proprie emozioni, anche con il racconto dei propri ricordi, mi ha dato chiarezza nell’inquadrare le difficoltà che sto attraversando. Non avevo mai praticato la scrittura in passato e mi accorgo ora di quanto un’esperienza del genere possa essere utile per alleviare leggermente la sofferenza.

Eleonora: Mi sono avvicinata agli incontri di scrittura pensando di ricevere indicazioni e strategie per migliorare le mie capacità espositive, di imparare a strutturare in maniera coerente e fluida un discorso scritto. Invece, con sorpresa e stupore, ho intrapreso un viaggio alla ricerca di me stessa e alla scoperta di altre persone, i miei compagni di corso, attraverso la scrittura.
Stimolata e incoraggiata da Sonia a lasciar scorrere i pensieri e ad esprimerli sotto forma di lettere, sono riuscita a ripercorrere alcuni momenti significativi della mia vita, a volte dolorosi e a volte semplicemente rimasti in sospeso; ho ripensato alla mia infanzia, alle scelte cruciali della vita, ai rapporti non risolti, ai miei schemi di comportamento e ai miei bisogni di un tempo e attuali. L’esercizio a cui mi sono dedicata mi ha fatto capire che attraverso la penna è possibile andare a rielaborare ed approfondire moltissima parte del vissuto, che nella quotidianità sfugge e che spesso trascuriamo, lasciando sedimentare le cause di molti malesseri.
In questo percorso ho trovato poi fondamentale non solo la guida discreta e rispettosa di Sonia, ma anche la presenza di altri compagni, che mi hanno donato il loro ascolto e il loro confronto: attraverso la lettura reciproca delle nostre lettere è nata tra noi, poco più di semplici conoscenti, una intimità ed una profondità che raramente percepisco nelle relazioni quotidiane. Ho ascoltato i loro racconti con grande interesse e ho scoperto come lo stesso “stimolo” suscita in ognuno di noi emozioni, pensieri, ricordi diversi e, nello stesso tempo, ho ricevuto da loro un incoraggiamento a continuare nella ricerca di me stessa.
Sicuramente è stata un’esperienza stimolante, che cercherò di coltivare anche in autonomia e che, se ne avrò l’occasione, accetterò di approfondire con altri percorsi.
Grazie Sonia per l’opportunità che mi hai dato.

Irene: Il corso di scrittura terapeutica con la nostra cara Sonia è stato davvero una sorpresa. Non avevo particolari aspettative ma il risultato si è rivelato comunque molto interessante ed inatteso. Effettivamente la scrittura si è rivelata un mezzo privilegiato per riflettere su emozioni che normalmente celiamo anche e soprattutto a noi stessi e la sensibilità ed esperienza di Sonia sono state preziose per far emergere gli aspetti e i significati nascosti, è proprio il caso di dire, tra le righe. Fare lavoro di condivisione all’interno di una classe ha permesso di produrre riscontri empatici di notevole entità e questo calarsi nella sofferenza e negli sforzi di riflessione degli altri oltre che di noi stessi credo sia il valore aggiunto che permette di relazionarsi con il dolore in una dimensione oggettiva oltre che soggettiva, che alleggerisce il peso delle emozioni dividendone il contenuto. Grazie a Sonia e ai partecipanti della mia classe per questa esperienza profonda ed insolita.

Ognuno di noi ha vissuto una diversa esperienza con la scrittura terapeutica, ma per tutti noi è stato un viaggio all’interno della nostra anima e dei nostri vissuti, abbiamo scoperto nuove intimità con persone che potevamo considerare poco più che conoscenti, ed abbiamo nutrito la nostra empatia, indipendentemente dalle aspettative più o meno alte che avevamo sull’argomento.

In ciascuno di noi è maturato il sentimento di gratitudine verso questo percorso, quindi grazie Sonia e alla prossima esperienza, ci contiamo.

Elena Torre

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