Voglio dedicare il post di oggi, giornata mondiale dell’Alzheimer e delle altre demenze, agli oltre 47 milioni di persone con demenza che convivono con una delle malattie più demonizzate e discriminate del nostro secolo. A loro voglio augurare
… un futuro più sostenibile e più equo sia per chi si ammala che per chi lo aiuta nelle difficoltà di tutti i giorni…
… un futuro in cui i titoli dei giornali o la retorica degli addetti ai lavori avrà smesso di parlare solo di baratro e disperazione o di annunciare false speranze quotidiane per una cura che forse non arriverà mai nel modo in cui ci aspettiamo…
… un futuro in cui le persone che si ammalano e i loro familiari non si vergogneranno più di parlarne con i loro amici e parenti, ma si sentiranno liberi di condividere difficoltà, gioie e dolori come se parlassero di qualsiasi altra malattia…
… un futuro in cui la diagnosi di demenza sarà comunicata con più umanità, dando tutte le informazioni necessarie per continuare a vivere una vita attiva e di senso lungo tutto il decorso della malattia….
… un futuro in cui i governi di tutto il mondo investiranno fondi sufficienti per assicurare che i malati e le loro famiglie non rimangano soli ad affrontare una malattia così complessa senza sapere a chi rivolgersi quando sono in difficoltà, senza capire i sintomi o le disabilità che emergono man mano che la malattia evolve, senza l’appoggio di professionisti o servizi che li aiutino ad arrivare a fine giornata quando non ce la fanno più…
… un futuro in cui i diritti fondamentali delle persone con demenza siano rispettati a tutti gli effetti.