
La scorsa settimana, abbiamo aperto le porte a un ambito che sentiamo essere sempre più urgente e necessario approfondire: il cambiamento climatico e il suo impatto sulle persone che vivono con demenza o un disturbo neurocognitivo. È un tema, ne siamo consapevoli, ancora troppo poco discusso, eppure le sue implicazioni sono tangibili e pesanti, soprattutto quando eventi estremi – come le ondate di calore che ci hanno investito tutti e tutte in questi giorni – irrompono nella quotidianità delle nostre case. Ed è proprio su questo che vogliamo soffermarci oggi.
I cambiamenti neurocognitivi, infatti, compromettono funzioni essenziali per la sopravvivenza:
- la capacità di percepire e valutare correttamente i rischi,
- l’abilità di modificare comportamenti e abitudini in risposta a situazioni di emergenza,
- la possibilità di esprimere chiaramente disagio, dolore o necessità di aiuto.
Questa erosione delle competenze adattive trasforma eventi climatici estremi – che per altre persone potrebbero rappresentare situazioni gestibili – in minacce potenzialmente letali. La combinazione di vulnerabilità cognitive e fisiche crea una condizione di particolare esposizione, in cui la capacità di autoproteggersi e di accedere tempestivamente all’aiuto risulta significativamente compromessa proprio quando diventa più cruciale.
Nello specifico:
Ondate di Calore
Le ondate di calore rappresentano il rischio più documentato e immediato. Le temperature molto elevate sono collegate a un aumento dei rischi di morte per malattie neurodegenerative. Il “termostato interno” è meno efficace e la perdita della capacità di riconoscere sete o caldo rendono le persone con un disturbo neurocognitivo estremamente vulnerabili. Questo si traduce in:
- Disidratazione silenziosa: Una minaccia invisibile che può peggiorare rapidamente le condizioni di salute. Le persone con demenza possono avere una ridotta sensazione di sete e non rendersi conto di essere disidratate, necessitando di promemoria e incoraggiamento a bere.
- Colpi di calore: Il corpo non riesce a raffreddarsi, portando a pericolosi surriscaldamenti.
- Confusione nello spazio e nel tempo: Avere difficoltà a orientarsi nel tempo e nello spazio intorno a noi può impedire di cercare luoghi sicuri o di seguire istruzioni di evacuazione durante eventi estremi come alluvioni o ondate di calore.
- Difficoltà comunicative: L’incapacità di esprimere disagio, dolore o bisogni specifici può ritardare l’assistenza necessaria durante le emergenze climatiche.
- Cambiamenti comportamentali: Il caldo estremo può causare agitazione, confusione e disturbi del sonno.
- Dipendenza da altre persone: Nelle fasi più avanzate del disturbo neurocognitivo, la necessità di assistenza continua rende più complessa l’evacuazione rapida dalle proprie case o l’adattamento a condizioni ambientali che cambiano.
- Rischi associati ai farmaci: Molti farmaci utilizzati nelle demenze possono alterare la capacità di sudorazione o la percezione del calore, aumentando ulteriormente i rischi.
- Fragilità fisica generale: Le condizioni di salute spesso già compromesse aumentano i rischi legati a stress termico e disidratazione.

Alluvioni e Eventi Meteorologici Estremi
Le persone con demenza dipendono fortemente dalla routine e dalla familiarità. Un’emergenza meteorologica stravolge completamente questo equilibrio, creando un ambiente caotico e imprevedibile che diventa per loro difficile da elaborare. Gli impatti concreti sono drammatici:
- Paralisi da confusione: Durante eventi come l’alluvione dell’Emilia-Romagna, alcune persone anziane con demenza sono rimaste immobili negli appartamenti allagati, completamente disorientate dal caos circostante.
- Perdita di riferimenti e fuga verso il pericolo: La difficoltà a seguire nuove indicazioni o a riconoscere percorsi diversi dalla loro normalità può portare a perdersi o a dirigersi verso zone pericolose.
- Shock da cambiamento e interruzione delle cure: Essere trasferite in un centro di accoglienza temporaneo può causare peggioramenti cognitivi drammatici, e l’interruzione dei farmaci dovuta all’inaccessibilità di farmacie o ospedali può accelerare il declino cognitivo in modo irreversibile.
Inquinamento Atmosferico
L’inquinamento atmosferico, strettamente collegato ai cambiamenti climatici, è un fattore di rischio significativo. È stato dimostrato che può causare un aumento del 72% nell’incidenza futura dei disturbi neurocognitivi. Le particelle inquinanti presenti nell’atmosfera che respiriamo raggiungono il cervello causando infiammazione e stress ossidativo, accelerando la morte delle cellule cerebrali. Ciò comporta:
- Peggioramento improvviso: Durante i giorni di alta concentrazione di PM10, molte persone con demenza mostrano un peggioramento improvviso della confusione e dell’agitazione.
- Problemi respiratori amplificati: L’inquinamento può peggiorare le difficoltà respiratorie, creando un circolo vizioso di stress e declino cognitivo.
- Accelerazione del declino cognitivo: In alcuni studi scientifici è emerso che le persone con demenza che vivono in aree ad alto inquinamento perdono le capacità cognitive più rapidamente.

Cosa Possiamo Fare
Proteggere le persone con demenza dagli effetti del cambiamento climatico richiede un impegno collettivo e azioni mirate. Ecco un decalogo con misure preventive concrete:
Durante le Ondate di Calore
- Controllo costante della temperatura: Assicurarsi che gli ambienti domestici mantengano temperature tra 18-24°C, utilizzando condizionatori, ventilatori o tecniche di raffreddamento naturale. Se la casa non è climatizzata o in caso di interruzione di corrente, cercare centri di raffreddamento locali come biblioteche o centri per anziani.
- Idratazione programmata: Offrire liquidi frequentemente, anche se la persona non manifesta sete, privilegiando acqua, succhi di frutta diluiti o tisane fresche, ed evitando alcol e caffeina. Cibi come ghiaccioli, anguria e zuppe possono anche aiutare a idratare. Esistono anche prodotti innovativi come caramelle gommose con il 95% di acqua, specificamente progettate per favorire l’idratazione.
- Abbigliamento adeguato: Vestire con abiti leggeri, di colori chiari e tessuti naturali come il cotone, evitando abbigliamento a strati (es. canottiera e maglietta). Un cappello da sole può offrire protezione se si esce, ma l’ombra e l’aria condizionata sono le migliori opzioni durante le ore di punta del calore (dalle 10:00 alle 17:00). È importante considerare che anche con una temperatura corporea ottimale, alcune persone con demenza possono sentirsi comunque fredde e voler aggiungere strati.
- Evitare le ore più calde: Rimanere in casa nelle ore centrali della giornata (11:00-17:00) e programmare eventuali uscite al mattino presto o la sera.
- Rinfrescare il corpo: Utilizzare panni umidi e freschi su polsi, collo e caviglie per aiutare il raffreddamento corporeo. Se si notano sintomi di surriscaldamento come pelle calda e secca, crampi muscolari, polso rapido, mal di testa, vertigini, nausea, sudorazione eccessiva o cambiamenti improvvisi nello stato mentale, agire rapidamente: far riposare la persona in un luogo fresco, offrire liquidi, applicare impacchi freddi e rimuovere l’eccesso di vestiti. Se la persona sviene, è eccessivamente confusa o inconscia, chiamare immediatamente il 118.
Durante Alluvioni e Emergenze
- Piano di evacuazione personalizzato: Preparare in anticipo un piano di evacuazione che tenga conto delle specifiche esigenze della persona con demenza, includendo percorsi familiari e punti di riferimento.
- Kit di emergenza accessibile: Tenere sempre pronto un kit con farmaci, documenti, una foto recente della persona, informazioni mediche, e oggetti di conforto che possano ridurre l’ansia durante l’emergenza. È utile anche avere i contatti di emergenza vicino al telefono o al frigorifero e caricare completamente i telefoni.
- Rete di supporto attivata: Identificare vicini, persone amiche o familiari che possano fornire aiuto immediato, e condividere con loro le informazioni sulla condizione della persona. Se si vive lontano da un vostro caro o una vostra cara con demenza, organizzare controlli regolari da parte di una persona amica o vicina.
Prevenzione Generale
- Controllo della qualità dell’aria: Controllare i bollettini sulla qualità dell’aria e limitare le uscite durante i giorni di inquinamento elevato, mantenendo le finestre chiuse e utilizzando purificatori d’aria se disponibili.
- Visite mediche preventive: Programmare controlli medici regolari prima dell’arrivo delle stagioni più calde per adeguare eventuali terapie e ricevere consigli specifici dal personale sanitario.
Per saperne di più
- Piano Nazionale di Prevenzione degli effetti del caldo sulla salute. Linee di indirizzo per la prevenzione. E’ un manuale informativo, realizzato dal Ministero della Salute, rivolto soprattutto agli operatori sanitari e socio-sanitari per informarli in cui sono spiegati nel dettaglio i rischi associati al caldo sulla popolazione in generale e sulle diverse categorie di persone vulnerabili (ad es. persone anziane, persone con scompensi cardiovascolari, ecc.). Il testo include anche una tabella in cui sono indicati i farmaci che possono aggravare l’effetto delle alte temperature.
- Opuscolo Campagna 2025 “Proteggiamoci dal caldo”. Include 10 consigli utili per noi e i nostri animali domestici per proteggerci dal caldo. E’ stato realizzato dal Ministero della Salute.
- Opuscolo “Come migliorare il microclima delle abitazioni durante l’estate”. E’ un prezioso opuscolo che spiega come creare ambienti più accoglienti ed efficaci contro il caldo. Ad esempio, nel testo si parla di quando/come è opportuno l’uso di un ventilatore e quando invece è meglio utilizzare un condizionatore d’aria.
- Come affrontare il caldo estivo. E’ una pagina realizzata dalla Regione Lombardia, ricca di informazioni importanti su come proteggersi dal caldo e su come individuare e trattare i sintomi di un eventuale colpo di sole o disidratazione per varie fasce della popolazione – dai bambini, alle persone anziane, alle donne in gravidanza, alle persone che praticano sport, alle persone che lavorano all’aperto.