GLI ORSA MAGGIORE INTERVISTATI DA RADIO SIVA’

Nelle foto, i “dieci comandamenti” del gruppo di advocacy Orsa Maggiore. Il manifesto è il primo documento pubblico che il gruppo ha realizzato per promuovere una cultura più positiva e inclusiva delle persone che ricevono una diagnosi di disturbo neurocognitivo o demenza.

Oggi abbiamo il piacere di condividere la prima intervista radiofonica rilasciata dagli Orsa Maggiore di Bassano del Grappa (VI), ovvero il gruppo di advocacy delle persone con problemi di memoria di Bassano del Grappa (VI) costituito dalla AULSS 7 Pedemontana in collaborazione con l’associazione AMAd.

L’intervista vede come protagonista Agostino Tessarollo, portavoce e co-fondatore del gruppo, nonché membro (molto) attivo nella sua comunità. Nell’intervista Agostino – o come lo chiamano gli amici Augusto – racconta come e perché e nato il gruppo, cosa si propone di fare in futuro e l’impatto che sta avendo sui suoi partecipanti. Eccone una piccola anticipazione:

Agostino Tessarollo

L’idea di costituire Orsa Maggiore è maturata perché sentivamo il bisogno di concentrare i nostri sforzi su qualcosa che avesse un impatto concreto nella nostra vita e nella vita di altre persone che vivono la nostra malattia. L’auto mutuo aiuto è importante per noi perché ci permette di condividere le nostre esperienze con assoluta libertà e senza sentirci giudicati. Il lavoro che facciamo in questo gruppo però è diverso: come Orsa Maggiore ci battiamo per i nostri diritti.

Attraverso il nostro impegno chiediamo il diritto di esprimere noi stessi, di partecipare alle iniziative istituzionali e di poter dire la nostra opinione in merito all’organizzazione dei servizi destinati a noi e alle nostre famiglie.

Vorremo fare tante cose per gli altri come ad esempio andare a trovare le famiglie che sono sole, andare nelle strutture dove sono ricoverati gli anziani per portare la nostra esperienza, vorremmo partecipare alle marce cittadine per essere più visibili nella nostra comunità.

Quando stiamo insieme e lavoriamo in gruppo siamo tutti molto più sereni perché ci sentiamo finalmente attivi e coinvolti.

Sentirsi parte di qualcosa che aggrega e convoglia energie e speranze ci fa sentire utili e ci fa stare meglio con noi stessi e con gli altri.
Ci dà la possibilità di non dire soltanto ma anche fare.
Ci aiuta a capire l’importanza di condividere con gli altri ed essere solidali.
Ci dà un ruolo e una direzione, un motivo per lottare.

Ecco invece l’intervista in versione integrale:

L’intervista è stata rilasciata alla rubrica “PositivaMente” di Radio Sivà, la webradio di AVIS, Associazione Volontari Italiani del Sangue, che ringraziamo per aver dato spazio a questa importante iniziativa.

Sono tre minuti di energie buone che aiutano a sperare in un futuro migliore per chi vive questa realtà.