Ciao 2021: il riassunto delle puntate precedenti

2021

E quindi: buon 2022 a tutte e a tutti! Il nostro augurio è di trovare il tempo per stare bene, prendendoci cura di tutto ciò che ci sta a cuore.

Carissime e carissimi,

Inauguriamo il nuovo anno con un grande grazie sotto forma di riassunto delle puntate precedenti. È un grazie rivolto a tutte le meravigliose persone che nel 2021 ci hanno aiutato a crescere: senza l’aiuto di tutti i nostri soci, collaboratori e partner, non solo non ce l’avremmo mai fatta a portare avanti tutte le nostre attività, ma non sarebbe nemmeno stato possibile anche solo immaginare di raggiungere tanti traguardi importanti in un arco di tempo così breve. Del resto, quando si cammina insieme si va più lontano.

NOVITA’ DAL NOSTRO GRUPPO DI LAVORO

Il 2021 è stato innanzitutto un anno di cambiamenti ed espansione del nostro gruppo di lavoro. Lo scorso aprile c’è stato un passaggio di consegne nel supporto individuale e nella conduzione dei nostri gruppi di supporto delle persone con demenza. Dopo aver collaborato 5 anni con Novilunio, Luca Flesia ha accettato un nuovo incarico full-time, passando le consegne alla psicologa psicoterapeuta Livia Wright con cui lo scorso aprile abbiamo dato vita al nuovo gruppo di adattamento alla diagnosi ispirato al modello Vivere bene con la demenza.

A proposito di gruppi di supporto per le persone con demenza, recentemente è entrata a far parte del nostro gruppo di lavoro anche la psicologa psicoterapeuta Valentina Armani che si occuperà della conduzione del gruppo di prossima attivazione a Padova nell’ambito del progetto Fenice (ne parliamo più in dettaglio sotto).

Oltre a darci una mano nei colloqui conoscitivi e valutativi per la formazione del nostro gruppo online di persone con demenza, dallo scorso autunno Omar Ferro coordina il nuovo percorso individuale di reinserimento e riabilitazione sociale di persone con demenza, attivato presso l’associazione Sine Modo di Tribano. Sul fronte editoriale, l’anno scorso Omar ha scritto per noi l’articolo-intervista su/con Keith Oliver, uno dei più noti e “storici” attivisti del Regno Unito. Keith convive con una diagnosi di Alzheimer dal 2010 ed è autore di diversi libri, tra cui l’ultimo “Dear Alzheimer’s”. Se vi siete persi l’intervista, potete leggerla qui.

Dal 2021 è ufficialmente dei nostri anche il logopedista e linguista Giovanni Nicoli che ci sta dando una mano in tantissimi progetti individuali e di gruppo, sia locali (soprattutto in provincia di Vicenza) che online. In particolare, Giovanni è stato fondamentale nell’organizzazione del corso di formazione e la successiva guida sulle tecnologie digitali che abbiamo realizzato insieme al gruppo Orsa Maggiore di Bassano del Grappa tra il 2020 2 il 2021. Negli ultimi mesi, Giovanni si è anche rivelato prezioso nel coordinamento (insieme a Cristian) di percorsi di supporto e riabilitazione individuale in collaborazione con alcune studenti del Corso di Laurea in Logopedia dell’Università di Padova. Insieme a Omar Ferro, Giovanni sta anche portando avanti a titolo di volontario il nostro programma di sostegno da remoto Outreach di cui parliamo sotto.

Lo scorso novembre si è unita al nostro gruppo di lavoro anche la psicologa psicoterapeuta gruppoanalista Ilaria Locati che si sta occupando di organizzare incontri di gruppo con i residenti della comunità di accoglienza di Sine Modo nell’ambito del progetto Green (vedi sotto). Ilaria ha una lunghissima esperienza nella conduzione di gruppi di supporto in vari ambiti della disabilità e salute mentale.

Ma non è finita qui: anche il nostro gruppo di collaboratrici-volontarie sta crescendo, soprattutto grazie all’impegno di alcune persone che ci stanno donando tempo, energie e idee per far crescere la nostra comunità online e offline. Ad esempio, da quest’anno Simona ha cominciato a collaborare per il nostro blog, pubblicando diversi articoli dedicati all’esperienza di malattia e di lavoro di gruppo. Le pioniere Annalisa che Cristina ci stanno invece dando una mano a facilitare il gruppo di auto mutuo aiuto Esperienziati, nato grazie al lavoro di supporto e facilitazione di Giulia Avancini (Sociologa, assistente sociale, nonché docente dell’Università Cattolica di Milano), nell’ambito del progetto “In Cammino”. Annalisa è anche la co-organizzatrice del nuovo laboratorio di benessere e crescita personale NoviLab (di cui parleremo sotto) e ci sta aiutando a coltivare la nostra rete di contatti padovana. Elena, Alessandra e Flavia si stanno invece prendendo cura del gruppo di auto mutuo aiuto per figli, da cui intendiamo gemmare un nuovo gruppo entro la fine dell’anno. Nel frattempo il gruppo Pionieri si è evoluto come gruppo di auto mutuo aiuto puro, grazie alla facilitazione a condivisa dei suoi membri. Come abbiamo detto poco fa, senza i nostri novilunici non andremmo da nessuna parte 😊

I NOSTRI GRUPPI CRESCONO

Chi ci conosce sa che la nostra attività principale è l’organizzazione di gruppi pensati per offrire spazi di solidarietà e sostegno a chi sta affrontando l’impatto di una diagnosi. E’ una competenza che stiamo coltivando dal 2017, quando abbiamo avviato i primi gruppi di auto mutuo aiuto per figli e per coniugi (due di questi tuttora attivi). Nel tempo abbiamo dato vita a gruppi dedicati anche alle persone con demenza o con lieve deterioramento cognitivo, sia in modalità di auto mutuo aiuto che come gruppi di supporto emotivo e sociale. Ad oggi, sono attivi sei gruppi di auto mutuo auto, tre dei quali dedicati ai coniugi di persone con demenza di diverse età e diagnosi, uno dedicato ai figli con genitori con demenza e due dedicati a persone con diagnosi.

Gli ultimi due gruppi di adattamento alla diagnosi (uno per le persone con demenza e uno per i rispettivi coniugi) sono stati attivati la scorsa primavera grazie ai fondi del bando di Banca Intesa. Oltre agli incontri con le nostre psicologhe, ciascun gruppo ha fatto un incontro di Q&A (domande all’esperto) con la Dott.ssa Chiara Cupidi, Dirigente Medico specializzata in Neurologia presso la ASP di Palermo. A fine percorso, i partecipanti hanno deciso di proseguire in modalità di auto mutuo aiuto per condividere sostegno emotivo e pratico nel lungo termine.

I GRUPPI DEL PROGETTO FENICE

Nella seconda metà dell’anno abbiamo aperto le iscrizioni a un nuovo percorso di adattamento alla diagnosi finanziato dal bando della Regione Veneto con risorse statali del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali. Il percorso è stato pensato specificamente per chi vive l’impatto di una demenza a esordio precoce – ovvero, una demenza che insorge prima dei 65 anni. A differenza di tutti gli altri gruppi avviati finora, questo per noi è il primo progetto che prevede l’avvio di gruppi locali che si incontreranno nella nostra sede a Padova. E’ insomma una nuova avventura che ci permette finalmente di radicarci un po’ di più sul territorio.

Grazie a questo progetto, abbiamo iniziato a collaborare con i CDCD territoriali della ULSS 6 di Padova, coordinati dalla Dott.ssa Anna Ceccon. È soprattutto grazie al loro supporto che siamo riusciti a coinvolgere finora sette coppie che si apprestano a iniziare gli incontri nelle prossime settimane. Prima di partire sarà però necessario coinvolgere almeno altre due coppie interessate (o single che non hanno partner): è un requisito del bando che ci sta finanziando. Se conoscete qualcuno di Padova o dintorni a cui potrebbe interessare questa iniziativa, sentitevi liberi di invitarli a scriverci o contattarci prima possibile.

IL Laboratorio NOVILAB

Lo scorso giugno abbiamo inaugurato anche NoviLab, il nuovo programma di webinar che ha l’obiettivo di promuovere strumenti e risorse per migliorare la propria consapevolezza emotiva e il modo in cui ci prendiamo cura di noi stessi e degli altri. Si tratta di un’iniziativa trasversale perché è aperta a tutti i nostri soci a prescindere dal loro stato di salute, parentela ecc. Non è un Alzheimer Caffè perché i contenuti degli incontri non sono dedicati alla malattia ma alla vita – allo stare bene e ciò che può migliorare la nostra quotidianità. Non è nemmeno un gruppo di auto mutuo aiuto, anche se parte degli incontri è dedicata alla condivisione delle esperienze e ai punti di vista dei partecipanti. Diciamo che è soprattutto un laboratorio in cui ognuno ha la possibilità di approfondire alcuni temi o far proprie alcune risorse potenzialmente utili a tutti (es. l’ascolto attivo, la comunicazione non-violenta, la nostra relazione con le emozioni, abitudini, atteggiamenti, ecc.). La cosa bella per noi è che grazie a NoviLab riusciamo finalmente a riunire sotto lo stesso tetto (per ora virtuale) i nostri soci e membri appartenenti ai vari gruppi novilunici e quindi crescere insieme condividendo obiettivi e valori comuni. Il fatto poi che tra i partecipanti più frequenti ci siano anche persone con una diagnosi è per noi un piccolo traguardo e motivo di orgoglio. E quindi, ce lo diciamo da soli: avanti tutta!

Il GRUPPO “QUELLI DEL CADASIL”

All’inizio del 2021, abbiamo anche inaugurato un nuovo gruppo WhatsApp di persone che convivono con una diagnosi di CADASIL. Il gruppo, che al momento conta una decina di membri da tutta Italia, è auto-gestito dagli stessi partecipanti ed è coordinato da Claudia – la persona che nel 2020 ci aveva chiesto aiuto per mettersi in contatto con chi sta vivendo la sua stessa malattia. In un futuro non troppo lontano, auspichiamo di poter offrire qualcosa di più al gruppo e più in generale a chi riceve questa diagnosi– magari un percorso di supporto psicosociale, sulla falsa riga del corso Vivere bene con la demenza. Tutto dipende dalle risorse che riusciremo a raccogliere…

FINALMENTE ADVOCACY MADE IN ITALY

Una delle esperienze più preziose del 2021 nasce dalla collaborazione con il gruppo di lavoro Orsa Maggiore di Bassano del Grappa (Vicenza) nato per valorizzare la voce e il punto di vista delle persone con problemi di memoria e disturbo neurocognitivo. Mentre nel 2020 avevamo iniziato con loro un percorso di formazione sulle tecnologie, poi culminato nella co-produzione della guida Tecnologia, memoria e vita, pubblicata lo scorso settembre, nel 2021 abbiamo dato una mano a farli conoscere al mondo, a elaborare insieme messaggi istituzionali e interviste ai media, a partecipare al tavolo di discussione con l’allora Direttore dei Servizi Socio-Sanitari della Aulss 7 Pedemontana di Bassano del Grappa, Dott. Pierangelo Spano, nell’ambito del Convegno Regionale Co-progettazione, buone pratiche e innovazione. La valorizzazione della Rete delle Demenze nelle Aulss della Regione del Veneto che si è tenuto presso l’ospedale San Bassiano di Bassano del Grappa lo scorso 21 settembre. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza la facilitazione e il supporto del team di lavoro del Nucleo di Neuropsicologia clinica adulti e anziani e dell’associazione AMAd di Bassano del Grappa.

Non ci sono parole per descrivere la nostra gioia (e orgoglio, dai lo ammettiamo!) nel poter lavorare a fianco dei nostri amici bassanesi. Ogni volta che ci ritroviamo con loro, la nostra speranza in un mondo migliore (soprattutto per le persone con demenza) si amplifica e scalda i nostri cuori. La loro voglia di fare, di sentirsi vivi e utili agli altri è semplicemente contagiosa. Ed è con questa energia che in queste settimane stiamo continuando la nostra collaborazione per consolidare la loro visione e missione, nonché gli obiettivi di advocacy a breve e lungo termine. Tutto questo per dirvi che sentirete ancora parlare di loro – speriamo per lunghissimo tempo! La nostra speranza è che il loro impegno ispiri altri aspiranti advocate italiani a seguire il loro buon esempio.

TECNOLOGIE, INCLUSIONE E AUTONOMIA

Anche la parte di progetto Fenice che stiamo portando avanti insieme al nostro partner Sine Modo ci sta dando molte soddisfazioni. Come accennato altrove, il progetto ha l’obiettivo di coinvolgere le persone con demenza che vivono nei comuni di Tribano, Arre e Bagnoli di Sopra, in provincia di Padova, nelle varie attività che permettono di mandare avanti la comunità di Sine Modo. Chi partecipa all’iniziativa può scegliere di partecipare alla coltivazione e/o raccolta dei prodotti agricoli coltivati dall’area fattoria sociale, oppure può occuparsi dell’allevamento dei piccoli animali da fattoria, può partecipare ai laboratori di artigianato, falegnameria, tessitura e arte, oppure ancora può dare una mano in cucina o occuparsi di mansioni più amministrative. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. In tutto questo Omar si occupa di valutare le richieste di partecipazione al progetto che ci pervengono dai vari Comuni e allo stesso tempo individuare insieme agli aspiranti partecipanti le attività più idonee ai loro bisogni, valori e aspirazioni. Nelle prossime settimane, pubblicheremo un aggiornamento su come stanno andando le attività.

Grazie a Sine Modo, stiamo anche collaborando al Progetto G.R.E.E.N. (D.G.R. Regione Veneto n. 13/2021) per attivare nuovi percorsi di sostegno e potenziamento dei residenti che fanno parte della loro comunità. A tal fine, lo scorso dicembre Ilaria ha avviato i primi incontri di un nuovo gruppo che ha l’obiettivo di promuovere i valori dell’auto-mutuo-aiuto e allo stesso tempo valorizzare le risorse individuali di ciascun residente. L’auspicio è che questa nuova iniziativa diventi un momento di incontro permanente a disposizione della comunità, nonché uno strumento prezioso di inserimento e aiuto per la convivenza all’interno degli spazi dell’associazione Sine Modo.

La nostra collaborazione con Sine Modo, e in particolare con il suo presidente Fabio Beraldin e tutto il gruppo di collaboratori, è per noi una preziosa opportunità per essere presenti su un territorio che ha particolarmente bisogno di nuove risorse e servizi dedicati alle persone con demenza o con altre tipologie di disagio

Sul fronte tecnologico invece, Cristian e Giovanni stanno dando un sostegno personalizzato a numerosi soci con diagnosi che hanno bisogno di mantenere le loro abilità e competenze per l’utilizzo di smartphone, PC e tablet. Il supporto è offerto sia in presenza che online e prevede interventi personalizzati in base alle richieste delle persone (e/o famiglie) che ne fanno richiesta. Per ora questo è un servizio che offriamo a titolo di volontariato, grazie anche al supporto di vari studenti universitari interessati a questo ambito. Visti i risultati positivi, speriamo che in futuro possa diventare un’attività permanente offerta dalla nostra associazione.

Oltre a occuparsi di tecnologie, Cristian e Giovanni offrono un sostegno anche a livello logopedico e riabilitativo a chi ha deficit di comunicazione e linguaggio. Anche in questo caso, nei loro interventi coinvolgono studenti universitari impegnati in progetti di ricerca dedicati agli ausili per la comunicazione, le strategie di Comunicazione Aumentativa e Alternativa, in particolare in persone con diagnosi di  demenza o ad altre condizioni neurodegenerative.

Come accennato sopra, Giovanni e Omar sono anche responsabili del nostro piccolo progetto di Outreach, ovvero di “vicinanza in remoto”, dedicato a persone con demenza che vivono sole o che hanno bisogno di un supporto per mantenersi autonomi nella vita quotidiana. Per ora le persone coinvolte sono due, ma (anche in questo caso!) è solo una questione di budget: la nostra esperienza ci sta insegnando che iniziative di questo tipo potrebbero fare un bel po’ di differenza per tante persone che non hanno accesso a servizi di supporto locali. Vedremo.

GLI APPUNTAMENTI ISTITUZIONALI

Tra le attività collaterali, segnaliamo un paio di eventi che per noi sono stati particolarmente significativi perché ci hanno permesso di promuovere i nostri valori di inclusione e empowerment delle persone con demenza a livello istituzionale. Il primo evento, già menzionato sopra, è stato proprio il convegno della Regione Veneto dedicato alle buone pratiche di co-progettazione e innovazione nella rete dei servizi socio-sanitari locali. Oltre a dare man forte al gruppo Orsa Maggiore, durante l’evento abbiamo anche avuto l’opportunità di presentare esempi di advocacy e coinvolgimento istituzionale (Public and Patient Involvement) di persone con demenza in altre parti del mondo. Si tratta di iniziative che stanno innovando il modo di immaginare e co-progettare le tipologie di intervento, soprattutto dopo la diagnosi.

Lo scorso settembre abbiamo anche partecipato al convegno: “La gestione della demenza al domicilio” organizzato dalla Regione Emilia Romagna e dalle ASL locali. Obiettivo dell’iniziativa era offrire una panoramica sui servizi territoriali, le varie tipologie di intervento e le figure professionali coinvolte in tutto ciò. Nella sua presentazione, oltre a parlare di ausili tecnologici e soluzioni innovative per una vita migliore a casa propria, Cristian ha presentato anche i risultati del percorso sulle tecnologie digitali realizzato a Bassano con il gruppo Orsa Maggiore e il Manuale Tecnologie, Memoria e Vita già citato in precedenza.

Durante tutto il 2021 abbiamo anche contribuito alle discussioni di due tavoli di lavoro della Regione Veneto: il primo, a cui partecipa Cristian, è il Tavolo permanente regionale per le demenze e il decadimento cognitivo, mentre il secondo, a cui partecipo io (Eloisa), è dedicato alle demenze a esordio precoce. Le discussioni a questi tavoli sono per noi occasioni preziose per comprendere meglio quali e quante persone lavorano dietro le quinte, nonché le criticità strutturali (soprattutto di budget e risorse ben al di sotto del fabbisogno reale) con cui si devono confrontare ogni giorno. E’ anche un’opportunità per farsi un’idea un po’ più accurata di quanto lavoro ci sia ancora da fare per raggiungere livelli minimi di sostenibilità organizzativa e sociale.

NOVILUNIO INTERNATIONAL

Anche se la pandemia ha drasticamente ridotto le nostre attività internazionali, dietro le quinte abbiamo continuato a lavorare a progetti europei in corso o di nuova attivazione.

Oltre al progetto REMIND – che a causa dei lockdown e della limitazione degli spostamenti è stato messo in standby per poi essere riattivato nella seconda metà dell’anno – a partire da gennaio 2021 siamo stati coinvolti come partner associati in due progetti internazionali:

  • PERSEO The European Training Network on PErsonalized Robotics as SErvice Orientedapplications. Il progetto mira a formare una nuova generazione di ricercatori (Early Stage Researchers) contraddistinti da un’etica imprenditoriale e competenze in ambiti multidisciplinari e in grado di far fronte alle future sfide del mercato dei robot personali.
  • Move your hands for dementia (trad. muovi le mani per la demenza, MYH4D), attivato attraverso l’Agenzia Nazionale Italiana per il Programma Erasmus + . Il progetto, coordinato dall’Azientda Sanitaria Locale TO3 di Collegno (Torino), ha come obiettivo la realizzazione di nuove risorse di alfabetizzazione sanitaria per migliorare l’informazione e la formazione sulle demenze e promuovere i valori alla base delle comunità amiche della demenza. Valori che auspicano una società non solo più inclusiva ed equa nei confronti delle persone con demenza ma anche in grado di valorizzare le loro risorse.

I TRAGUARDI DI NOVILUNIO.NET

Come molti nostri soci e lettori sanno, uno dei nostri crucci da sempre è offrire un’informazione chiara e accessibile che mira a dare un punto di vista più inclusivo e rispettoso dei diretti interessati sulla realtà di una demenza. Il nostro impegno continua a essere premiato da statistiche che ci confortano: nel 2021 ci hanno letto 128mila utenti che hanno visualizzato oltre 200mila pagine, per una durata media di 1:39 minuti. Da quando lo abbiamo inaugurato, il nostro sito ha ricevuto oltre un milione di visite. Non male per un sito autoprodotto, o no?

In questi ultimi mesi, abbiamo lavorato a perfezionare alcune pagine di approfondimento, consolidando gli articoli per tematica e tipologia di diagnosi. Per dare un’occhiata ai nostri lavori in corso, potete consultare la pagina “Demenze e Risorse”.

Anche la pagina dedicata alle demenze a esordio precoce è stata riorganizzata in modo da includere sia i principali approfondimenti sui diversi tipi di diagnosi che le testimonianze delle persone con demenza e dei loro familiari.

E a proposito di demenza che colpisce i più giovani: nel 2021 abbiamo pubblicato un’importante testimonianza di Cindy Odell, una famosa attivista americana che collabora da tempo con l’associazione statunitense The Association for Frontotemporal Degeneration (AFTD), in cui racconta della sua esperienza di vita e malattia. E’ una testimonianza a noi particolarmente cara perché è stata selezionata e tradotta dalla nostra Simona che convive con una diagnosi simile a quella di Cindy.

La scorsa primavera abbiamo anche annunciato la pubblicazione del manuale-corso Vivere bene con la demenza di cui abbiamo curato l’edizione italiana per la casa editrice Erickson, insieme a Samantha Pradelli e Erika Borella. La pubblicazione di questo volume è per noi una pietra miliare perché mette finalmente a disposizione degli addetti ai lavori italiani una risorsa preziosa per dare un supporto emotivo di adattamento alla diagnosi, strutturato e validato sia in Italia che nel Regno Unito. Per quanto ne sappiamo, in Italia non esiste nulla di lontanamente paragonabile: l’idea che le persone con demenza possano rielaborare gli aspetti emotivi e l’impatto della diagnosi sulla loro vita sembra quasi un’idea assurda, se non addirittura sovversiva. E invece, l’esperienza di Richard Cheston e di tanti altri gruppi collegati al sistema socio-sanitario inglese, oltre ai nostri stessi gruppi online, stanno dimostrando che non solo questo è un supporto utile, ma è consigliato a tutte quelle persone che sentono il bisogno di confrontarsi con i loro pari in un setting protetto che li valorizza e non li giudica. Anche Simona ha parlato di questi aspetti nella sua intervista insieme a Livia.

E sempre a proposito di Simona, nella seconda metà dell’anno ci ha regalato una bellissima testimonianza in cui ha parlato con molta semplicità e onestà di cosa significa per lei affrontare la sua malattia giorno dopo giorno.

Tra le testimonianze dei familiari ricordiamo le lettere “Caro Dottore” di Eleonora tratte dal nostro libro “Perso e Ritrovato”. Si tratta di una serie di lettere immaginarie scritte dalla “pioniera” Eleonora in cui descrive la sua esperienza di diagnosi di demenza frontotemporale e presa in carico di suo marito Sandro.

L’anno scorso abbiamo anche pubblicato due video importanti: il primo è la traduzione con sottotitoli di un video prodotto dai nostri amici di Young Dementia UK sull’importanza di rimanere attivi dopo la diagnosi. Il secondo invece è stato prodotto da TV2000 in occasione dell’intervista alla nostra “pioniera” Annalisa sulla sua esperienza con la malattia del marito Francesco.

COSA BOLLE IN PENTOLA

Chiudiamo con i nostri buoni propositi per quest’anno. Sperando di sparare troppo in alto con promesse che non riusciamo a mantenere (aiuto!), ecco qualche esempio dei nostri obiettivi per il 2022:

  • Aprire nuovi gruppi di supporto post-diagnostico e auto mutuo aiuto sia a Padova che online (e quindi aperti a partecipanti da tutta Italia)
  • Integrare la nostra presa in carico con nuove attività di sostegno individuale e di gruppo mirate a sostenere le attività significative nella vita quotidiana delle persone con demenza o disturbo neurocognitivo.
  • Potenziare il nostro sito internet con nuove aree dedicate alle tecnologie (soprattutto digitali) che permettono di mantenere l’autonomia nella vita di tutti i giorni, dentro e fuori casa.
  • Pubblicare il libro di ricette donate a Novilunio dal nostro socio e sostenitore Ignazio, ex chef e uomo dalle mille risorse, in collaborazione con Omar Ferro.
  • Aprire un piccolo negozio di gadget novilunici a sostegno dei nostri progetti presenti e futuri.

Oltre a queste attività, dedicheremo (tanto) tempo ed energie a procacciare finanziamenti offerti dai bandi istituzionali, pubblici e privati, a promuovere una visione della demenza meno stereotipata e stigmatizzante, a coltivare la nostra comunità locale e nazionale con ancora più impegno e dedizione.

Intanto grazie ancora a tutt*, per aiutarci ad andare avanti con speranza e determinazione.

A presto,

Eloisa e Cristian, e tutti i novilunici